LA CHIRURGIA REFRATTIVA

 

Un occhio che è senza difetti visivi è in grado di formare con chiarezza sulla retina le immagini che osserviamo, e si dice emmetrope.

Questa capacità dell’occhio emmetrope dipende dalla corretta anatomia di tutte le sue parti, da un’adeguata lunghezza del bulbo oculare, e dalla perfezione delle proprie “lenti”: la cornea (la “copertura” esterna, trasparente, paragonabile per similitudine al vetro dell’orologio) e il cristallino (lente interna posta dietro l’iride), entrambe servono a far convergere (punto di fuoco) i raggi luminosi sulla retina.

immagine di un occhio emmetrope

Purtroppo se questo punto di fuoco non si colloca sulla retina ma al suo davanti l’occhio è miope (occhio più lungo del normale), viceversa se si colloca al di dietro di essa l’occhio è ipermetrope (occhio più corto del normale).

immagine di un occhio miope
immagine di un occhio ipermetrope

Quando invece la cornea ha una forma un po’ ovale anziché sferica, si trova ad avere due diverse curvature (anziché essere la sezione di una palla da calcio è la sezione di una palla da rugby). Questo difetto visivo si chiama astigmatismo (che oltre ad avere un valore numerico che lo quantifica, ha anche un asse espresso in gradi che ci dice com’è orientato l’asse della palla da rugby).

immagine di una palla sferica e una ovale

Astigmatismo è quindi un difetto corneale, e può presentarsi insieme alla miopia oppure all’ipermetropia.

Perché si abbia una buona visione questi difetti di vista devono essere corretti.

Le comuni correzioni sono gli occhiali e le lenti a contatto. Fino a qualche anno fa chi presentava difetti visivi quali miopia, ipermetropia e astigmatismo era costretto a portare occhiali o lenti a contatto per tutta la vita.

Gli occhiali, tra l’altro, non sempre sono in grado di correggere completamente i diversi difetti, non possono correggere eccessive differenze tra un occhio e l’altro e non danno buoni risultati su correzioni elevate.

Hanno poi numerosi inconvenienti: riducono il campo visivo, si sporcano, si appannano, si rompono, si spostano, si bagnano sotto la pioggia, pesano e lasciano segni sul naso e sulle tempie, sono inadeguati per molte professioni e per quasi tutti gli hobby e sport (calcio, rugby, tutte le attività di contatto, corsa, fitness, nuoto, vela, subacquei, equitazione, ecc..).

immagine di pippo della walt disney con gli occhiali

Le lenti a contatto, dal canto loro, richiedono una cura particolare per la manutenzione e per non incorrere nel rischio di infezioni (non infrequenti e talvolta purtroppo gravi). Inoltre non sono tollerate da tutti (soltanto il 15% dei portatori di lenti a contatto riesce a sopportarle senza problemi). Quando usate con successo poi, finiscono per essere usate troppo a lungo, ben oltre i valori di sicurezza per la salute dell’occhio. Il contatto dell’occhio con l’aria è fonte di ossigenazione, e naturalmente avviene solo di giorno poiché di notte l’occhio resta chiuso. Se durante il giorno applichiamo la lente a contatto, che è un vero e proprio corpo estraneo a ventosa, tale ossigenazione è fortemente limitata, con conseguente sofferenza corneale che si manifesta anche con alterazioni anatomiche progressive negli anni.

Per chi desideri risolvere il proprio difetto visivo, oggi la Chirurgia Refrattiva rappresenta finalmente la soluzione rapida e definitiva.

Nuove tecnologie in costante evoluzione hanno consentito a questa chirurgia, che è praticata ormai da alcuni decenni, di raggiungere un elevato livello di affidabilità e sicurezza. Questo successo è in massima parte determinato dall’avvento dei Laser ad eccimeri di ultima generazione, affiancati da innovativi strumenti per la diagnostica, che garantiscono efficacia e certezza di risultati.

MA COME SI FA AD ELIMINARE IL PROPRIO DIFETTO VISIVO? COME FA IL LASER A COMPIERE QUESTO MIRACOLO?

La cornea, la parte più esterna del nostro occhio, è una lente e come tutte le lenti ha una sua faccia esterna, un suo spessore e una faccia interna.

immagine che descrive la posizione della cornea, iride, cristallino e retina

Dietro la cornea troviamo l’iride. Se la cornea è il vetro dell’orologio, l’iride ne è il quadrante. L’iride delimita il foro della pupilla e fa da diaframma alla luce. Dietro l’iride abbiamo una lente, chiamata cristallino. Dietro poi c’è tutta la cavità dell’occhio, riempita da una sostanza trasparente chiamata vitreo, mentre la parte finale che riveste il fondo dell’occhio è una sottile membrana di tessuto nervoso chiamata retina. La retina trasmette l’immagine al nostro cervello attraverso un cavo, il nervo ottico. Noi guardiamo attraverso il foro della pupilla e la cornea attraverso cui vediamo è solo una piccola parte di essa, chiamata zona ottica. Pertanto il trattamento Laser interverrà soltanto per modificare questa zona lasciando intatto tutto il resto.

Il trattamento quindi avverrà soltanto su una piccola porzione superficiale della cornea, la zona ottica. Si tratta quindi di un intervento assai poco invasivo.

QUAL’ È  L’AZIONE  DEL  LASER  AD ECCIMERI?

Queste sofisticate macchine sono state progettate per generare una radiazione elettromagnetica dotata di altissima energia specifica e particolare lunghezza d’onda. L’energia, una volta raggiunto il tessuto corneale, separa le molecole tra di loro vaporizzandole su strati infinitesimali (fotoablazione) senza danneggiare quindi le cellule adiacenti. Questo permette al Laser di rimuovere solo millesimi di millimetro (micron) di superficie di tessuto con una precisione e una riproducibilità non raggiungibile da alcun altro mezzo. E’ in pratica un “bisturi elettronico”, il più delicato e accurato oggi esistente, ideale per la microchirurgia oculare.

Il laser è inoltre dotato di sofisticati sistemi di sicurezza:

L’eyetracker

Durante il trattamento gli occhi effettuano centinaia di piccoli e incontrollabili movimenti che possono influenzare l’accuratezza dell’intervento. L’eyetracker controlla questi movimenti e guida il raggio laser affinché segua l’occhio, assicurandosi che il trattamento venga eseguito nella giusta area. L’eyetracker utilizza un sistema avanzato di tracciabilità che legge l’esatta posizione dell’occhio più velocemente di quanto l’occhio stesso possa muoversi (circa 4000 volte al secondo). Se l’occhio si muove fuori dalla portata del raggio, l’eyetracker costringe il laser a bloccarsi fino a quando l’occhio non sarà tornato nella posizione corretta per il trattamento.

Riconoscimento dell’Iride

Il laser Technolas 217 Z100 è inoltre dotato di un esclusivo sistema di riconoscimento dell’iride, ossia il Laser memorizza alcune zone dell’iride precedentemente scannerizzate dall’aberrometro (ed importate successivamente nel Laser mediante una card elettronica) per cui riconosce automaticamente l’occhio del paziente al momento del trattamento e riesce a compensare i movimenti di torsione i difetti di posizionamento.

 

COSA POSSIAMO OTTENERE CON UN TRATTAMENTO LASER?

Scopo del trattamento è di eliminare tutti i difetti di vista che comunemente affliggono la popolazione: miopia, ipermetropia e astigmatismo, anche quando sono combinati tra loro. La fotoablazione praticata dal Laser, avverrà sulla parte più esterna della cornea rimuovendo solo una piccola porzione di tessuto nella zona centrale e superficiale. In questo modo modificheremo la forma della cornea cambiandone il potere ottico. Al termine l’occhio sarà privo di difetti, e avremo una visione pari a quella che avevamo in precedenza con l’aggiunta della migliore lente a contatto o degli occhiali, dei quali, a questo punto, non avremo più bisogno.

 

immagine di un panorama visto con l'occhio con difetto di vista di media-lieve entità

Prima del trattamento: visione con difetto di vista di media-lieve entità.

 

immagine di un panorama visto dopo il trattamento: visione priva di difetti

Dopo il trattamento: visione priva di difetti.

 

 

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